Polizze assicurative per i malati di cancro: accordo tra FAVO e BetterTogether
L’accesso alle polizze assicurative private per le persone che hanno avuto un tumore è uno dei temi di grande rilevanza legati alle ricadute sociali del cancro le quali possono diventare dei veri e propri ostacoli nel ritorno alla “normalità” della vita quotidiana dopo la malattia.
Spesso gli ex malati di cancro incontrano difficoltà nell’ottenere una copertura assicurativa, per il rischio morte o per la sanità integrativa, poiché la pregressa patologia viene considerata motivo di esclusione.
Un diritto negato che impedisce anche di richiedere mutui o finanziamenti per i quali è uso chiedere la sottoscrizione di una polizza vita caso morte a garanzia del prestito, in una vera e propria ottica di discriminazione sociale. F.A.V.O. negli anni ha focalizzato l’attenzione su questo problema proponendo soluzioni che consentano agli ex malati di superare questi ostacoli e dedicando un capitolo sul tema nel 9° Rapporto sulla condizione assistenziale del malati oncologici, presentato in Senato nel 2017.
La collaborazione non onerosa tra F.A.V.O. e BetterTogether, società di brokeraggio assicurativo, nasce dall’esigenza di promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sul tema, al fine di intercettare i bisogni dei pazienti e creare un prodotto assicurativo ad hoc attraverso il meccanismo dei “gruppi d’acquisto”.
“Le persone che guariscono dal cancro sono in progressivo aumento, in Italia più della metà dei malati guarisce in modo definitivo e il 27 per cento delle persone che hanno avuto una neoplasia nel corso delle loro esistenza hanno un’aspettativa di vita simile a quella della popolazione cosiddetta sana – afferma Elisabetta Iannelli, avvocato e segretario generale F.A.V.O. – Troppo spesso si ritiene che una persona con una storia di cancro non possa ottenere l’assicurazione sulla vita per il caso di morte – prosegue Iannelli .
Questa idea, quasi vera in passato, non corrisponde più alla realtà del mercato assicurativo in rapida evoluzione. Grazie ai progressi della medicina e alla disponibilità di statistiche più consolidate sulla probabilità di guarigione dopo la diagnosi di un tumore, infatti, è possibile offrire un’assicurazione caso morte a persone con pregressa diagnosi di cancro, magari prevedendo un premio più alto, ad esempio, se la diagnosi è recente e la persona non può dirsi ancora completamente guarita.»
“Siamo una società di brokeraggio assicurativo “full-digital”, nata con la convinzione che il potere della rete possa essere usato in modo intelligente per aggregare e aumentare il potere contrattuale anche nei confronti di rischi assicurativi poco graditi alle Compagnie afferma Serenella Ragni, co-founder e amministratrice di BetterTogether.
Al nostro interno, professionisti del settore assicurativo e informatico si sono uniti per sviluppare, attraverso la tecnologia, una intuizione destinata a scuotere il settore capovolgendo il processo assicurativo.
Aggregando le persone in gruppi omogenei (affinity group o gruppi di acquisto) trasformiamo l’esigenza del singolo nel bisogno del gruppo e di conseguenza riusciamo ad ottenere condizioni di polizza che altrimenti al singolo resterebbero precluse.
Ci occupiamo principalmente di polizze dedicate ai rischi esclusi, perché siamo convinti che il settore assicurativo debba tener conto dei progressi che, in ambito medico e scientifico, hanno migliorato le aspettative di vita di molti malati. Purtroppo oggi ottenere una qualsiasi assicurazione, anche per chi è guarito dal cancro, è ancora molto difficile; noi stiamo lavorando duro e grazie anche alla partnership con Swiss Re, riassicuratore di fama mondiale che ha creduto nel nostro progetto, stiamo raggiungendo importanti risultati. La nostra forza sta nell’aggregazione del gruppo, per questo è importante l’adesione di tutte le persone potenzialmente interessate.”