STOP WAR
Siamo all’ottavo giorno di guerra e le sirene antiaeree e le esplosioni continuano incessantemente.
Oltre 2mila i civili ucraini uccisi dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio, senza contare i militari sia russi che ucraini.
Per i civili si fa sempre più difficile riuscire a lasciare i territori di guerra; la città di Mariupol, situata sulla costa settentrionale del mar d’Azov, non ha più acqua e 500 mila persone sono rimaste bloccate.
Nonostante ciò, ogni giorno in Italia, si contano circa mille ingressi di ucraini in fuga dal loro Paese, per la stragrande maggioranza donne e bambini. Al momento trovano sistemazione presso famiglie italiane ma In caso di intensificazione del flusso, scatterà il piano del Viminale che prevede l’attivazione a breve di 5mila posti nei Centri di accoglienza straordinari.
Iniziative italiane
Le sezioni italiane di UNHCR (l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di persone rifugiate e richiedenti asilo) e di UNICEF (il fondo delle Nazioni Unite che si occupa di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza) insieme alla Croce Rossa Italiana hanno avviato una raccolta fondi straordinaria per portare acqua potabile, cure sanitarie, rifugi, coperte, articoli per l’igiene, sostegno psicologico e altri aiuti di prima necessità in Ucraina.
La campagna dura fino al 6 marzo: si può partecipare mandando un SMS al 45525 (2 euro) o chiamando da rete fissa (5 o 10 euro).
Intanto si attende l’ipotesi di un cessate il fuoco sul tavolo dei negoziati tra Russia e Ucraina previsto per oggi, ricordando le parole di Gino Strada come un mantra:
“Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia dagli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia.”